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L'Antitempo

 

L'antitempo è una rivista di satira a fumetti autoprodotta, fondata a Milano nel 2008.

Nata da un'idea di Vito Manolo Roma e Janjo Anjoi come fanzine in bianco e nero, alla fine del 2011 diventa rivista bimestrale di 52 pagine a colori, venendo così distribuita in tutta Italia tramite librerie indipendenti e il circuito Feltrinelli. Viene ampliata la propria redazione con la partecipazione in pianta stabile dei pubblicisti Andrea Coccia e Paolo "Pablito" Morelli, e dei fumettisti Davide Caviglia, Rastabbello, Matteo Rubert e Giacomo Sargenti. In questo periodo vanta la collaborazione di numerosi artisti, non solo italiani (tra cui Miguel Ángel Martín, Aleksandar Zograf, Rapè Monero, Sakoch, Barrack Rima, Hurricane Ivan di The ArtistAkab, Kanjano, Kap, Tonus, Marilena Nardi, Claudio Calia, Squaz, Arianna Vairo, Lucio Villani, Clacid, Old Roger e molti altri). Nell'aprile del 2013 la rivista viene auto-sospesa e L'antitempo diventa una piccola casa editrice. Le prime opere sono parodie di personaggi esistenti (come Roberto Saviano in Robèrt), o di fantasia (come la Pimpa di Altan, nella sua versione volgare e sarcastica de La Pompa va in Europa e La Pompa va in India), fino a prendersi gioco di un intero genere (il fumetto nero italiano di Paul Niente). Nel marzo 2015 esce un numero speciale dopo l'attentato alla sede di Charlie Hebdo, e riprende così il progetto editoriale in un nuovo formato ancora, simile a un tabloid.

La redazione de L'antitempo ritira il 41° Premio Satira Forte dei Marmi


El Malmostoso è nato come giornale surrealista nel 2004 e con una tiratura di 2000 copie venne distribuito perlopiù nelle metropolitane di Milano. Si trattava di un pieghevole in formato A4 stampato in bianco e nero, che riportava articoli dal contenuto surreale firmati (con uno pseudonimo) da blogger e giornalisti professionisti.Dodici anni dopo esce il secondo numero (trasformandosi quindi in dodecennale), questa volta in formato tascabIle (A6), con sei storie autoconclusive, un'illustrazione e una poesia ad opera di otto diversi autori, tutti frutto della mia immaginazione.Forte del calore ricevuto alla prima edizione del Festival dei autoproduzioni e fumetto underground AFA a Milano, sette mesi dopo esce il terzo numero (il primo eptamestrale, questa volta 'situazionista', della storia), con un nuovo formato (A5), sette storie inedite autoconclusive e una poesia, a mano di altrettanti autori, anch'essi partoriti in una notte di luna piena.

Paul Niente Detective

[...] Nelle storie di Paul Niente non accade, appunto, niente. Ma succedono un sacco di cose. La prima cosa che succede è che si ride moltissimo. I tempi comici sono perfetti e le cazzate che sparano quei due sono da antologia. E già questo basterebbe.

Ma Paul Niente, oltre a fare ridere, fa anche pensare. E mi ha fatto pensare a questo: i generi letterari (e i generi in generale, scusate il bisticcio) non sono una questione di etichetta, di ambientazione, di toni, di tinte, di trame o di qualche altro pleonasmo. I generi sono una questione di tempi. E di ritmo. E Stan e Caviglia ce lo dimostrano in maniera esemplare. 

Jacopo Cirillo, per Linkiesta
 

Il noir a fumetti Paul Niente, creato e scritto da Andrea "Stan" Nani, edito dalla Associazione Culturale L'antitempo e presentato al Comicon di Napoli nel 2014, è la storia ruota intorno a un detective e al suo assistente (l'agente Qualunque) che giunti sulla scena del crimine divagano in elucubrazioni al limite del nonsense che finiscono per non portare - per l'appunto - a niente. Esiste un solo numero (per ora), nella seconda edizione di Delfino&Enrile Editori.

Smemoranda

 

​Gli anni passati a disegnare su questa mitica agenda, soprattutto durante le lezioni più noiose, alla fine hanno ripagato: Le mie strisce sono sul diario più amato d'Italia!

Bèllo Segnù

 

"Intuizioni geniali, freddure fulminanti e un pizzico di iconoclastia: ecco gli ingredienti di un modo ironico di rileggere l’arte devozionale, mostrando – quasi come fosse la prima volta – un patrimonio d’arte ben noto nei contenuti narrativi, attraverso la sorprendente traduzione di sguardi e gesti pittorici in espressioni colloquiali comuni e proprie del frasario ligure. Qui l’ironia non è rivolta alle cose sacre, ma a una certa retorica figurativa e devozionale; ed è un’ironia tutta nostra, un po’ cinica, disincantata, a tratti perfino caustica, ma bonaria, popolare, mai volgare né blasfema, indicibile senza lo strascico cantilenante della còccina e intraducibile fuori dalla nostra lingua di casa: un’ironia davvero familiare per noi che viviamo in questa striscia di terra chiamata Liguria, stretta tra la montagna e il mare, e curva come un sorriso scettico e un po’ amaro, ma irresistibile, come le battute di Bèllo Segnù."
Massimo Angelini, saggista e direttore di Pentàgora.

Bèllo Segnù è una pagina Facebook che ho aperto per gioco, dove raccolgo periodicamente MEME che reinterpretano in lingua genovese le scene dei più famosi quadri classici a tema religioso. Ha generato da subito un grande seguito e sulla base di questo successo, nel 2018 è nata la prima raccolta cartacea, il Breviario di BèlloSegnù, edita da Delfino&Enrile Editori e presentato alla Feltrinelli di Genova. Successivamente ho pubblicato due calendari, il Lunaio di BèlloSegnù 2019 e 2020.

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